CORONAVIRUS E LAVORO – il lavoro non si ferma dallo smart working al trasporto merci

Il DPCM dell’8 marzo 2020 prevede l’attivazione dello smart working in modalità semplificata sino al 31 luglio 2020 che può essere accompagnato dalla fruizione di periodi di congedo ordinario e di ferie da parte dei lavoratori dipendenti.
Tuttavia, per le esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute sono concessi gli spostamenti, che devono comunque essere attestati con un’autodichiarazione, purché i soggetti interessati non siano sottoposti alla quarantena o siano risultati positivi al virus.
Inoltre, il Ministero degli Esteri ha chiarito le modalità di applicazione delle norme del DPCM in relazione ai lavoratori transfrontalieri e al trasporto delle merci stabilendo che:

  • nel primo caso gli spostamenti sono ammessi se fondati su motivi di lavoro (riportando l’eccezione della quarantena e\o della positività al virus);
  • anche nel secondo caso sono ammesse entrate ed uscite purché siano limitate alle esigenze di consegna e\o prelievo delle merci.

Che cosa devono fare dunque i datori di lavoro? Occorre che predispongano i seguenti documenti:

  • autodichiarazione che riporti la ragione degli spostamenti, da far firmare ai dipendenti;
  • documentazione a corredo: carta d’identità, busta paga, contratto di lavoro;
  • istruzioni scritte ai dipendenti sulle misure da seguire al fine di sfavorire il contagio.

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