Quarantena e isolamento da Covid-19: tutto ciò che devi sapere
Cosa fare se si risulta positivi con sintomi al Covid-19? E se invece si è asintomatici? Cosa succede se si è entrati a contatto con un caso accertato di Covid-19? In questo articolo rispondiamo a queste ed altre domande.
Uno degli aspetti cruciali per controllare la diffusione dell’epidemia da Covid-19 risulta essere quello della corretta gestione della quarantena e dell’isolamento per le persone che sono state potenzialmente contagiate o sono infette.
Recentemente – e sulla base di nuove evidenze epidemiologiche e scientifiche derivanti dalle indicazioni degli organismi internazionali – il Ministero della Salute italiano ha apportato alcune modifiche sulle regole che i cittadini devono necessariamente seguire in caso di contatto stretto con persone positive o in caso di contagio.
Vediamo nel dettaglio cosa fare.
Quarantena e isolamento: le differenze
Prima di addentrarci nella questione principale, è bene fare un passo indietro e cercare di capire le differenze sostanziali tra quarantena ed isolamento, chiarite dalla stessa circolare del Ministero della Salute.
Quarantena
La quarantena riguarda tutte quelle persone sane che sono venute a contatto con un positivo. Di conseguenza potrebbero potenzialmente essere esposte al rischio infettivo.
L’obiettivo della quarantena è quello di monitorare i sintomi e di assicurare una tempestiva identificazione dei casi.
Le nuove norme sulla quarantena – per coloro che hanno avuto un contatto stretto con un positivo – cambiano a seconda se:
- si è vaccinati con cosiddetto ciclo vaccinale ‘primario’ – ovvero se si è ricevuta la prima e la seconda dose;
- si è vaccinati con terza dose o con dose booster;
- non si è vaccinati.
Isolamento
Il cosiddetto isolamento fiduciario riguarda soltanto coloro che sono i casi accertati di Covid-19 – ovvero che siano risultati positivi al tampone. In questo caso devono allontanarsi da tutti gli altri soggetti, evitare così che avvenga la trasmissione dell’infezione.
Il periodo di contagiosità non è per tutti uguale e può essere diverso a seconda della presenza o meno dei sintomi. La durata dell’isolamento è quindi soggetta a variazioni.
Quando e a chi spetta la quarantena
La quarantena spetterebbe sempre e comunque a tutti quei contatti stretti di casi confermati. In realtà oggi l’obbligo di quarantena è previsto soltanto per alcune categorie di persone e a seconda dello stato vaccinale.
Gli obblighi sono infatti diversi tra i vaccinati – persone che abbiamo ricevuto la seconda dose da almeno 14 giorni – , i non vaccinati e coloro che hanno già ricevuto la terza dose.
Che cosa vuol dire?
Se la vaccinazione prevede due dosi, il contatto stretto è considerato come un non-vaccinato nel caso in cui non abbia ancora ricevuto la seconda dose oppure che l’abbia ricevuta da meno di 14 giorni. Anche una persona guarita e che ha ricevuto una sola dose di vaccino è considerata come se avesse completato il ciclo primario, perché la contrazione dell’infezione viene equiparata alla prima somministrazione.
Quanto dura la quarantena?
Come anticipato, la durata della quarantena varia a seconda di soggetti non vaccinati o vaccinati. Vediamo nel dettaglio le differenze.
Se il contatto stretto non è vaccinato
La durata della quarantena è di 10 giorni dall’ultima esposizione al contatto stretto. Per la fine della quarantena è previsto l’obbligo di conferma con un tampone (antigenico o molecolare) negativo.
Se il contatto stretto è vaccinato
La durata della quarantena varia a seconda dello stato vaccinale:
- Per chi è guarito dal Covid da meno di 4 mesi, per chi è stato vaccinato con la seconda dose da meno di 4 mesi e per chi ha ricevuto la terza dose, la quarantena non è più prevista. Ciò che si richiede è di monitorare che non si presentino i sintomi nei 5 giorni successivi al contatto stretto e di indossare una mascherina FFP2 per i 10 giorni successivi al contatto a rischio. Se compaiono sintomi durante il periodo di auto-sorveglianza è assolutamente necessario fare subito un tampone (molecolare o antigenico) per capire se si è positivi o meno. Se i sintomi persistono, il tampone deve essere ripetuto nuovamente al quinto giorno dall’ultimo contatto stretto;
- Per chi è stato vaccinato con la seconda dose da più 4 mesi, ma ha il green pass ancora valido, in assenza di sintomi la quarantena può durare 5 giorni, sempre se al termine di questo periodo si risulti negativi al tampone molecolare o antigenico, previsto obbligatoriamente. Qualora fossero presenti sintomi, il periodo di quarantena si estende a 10 giorni. Per coloro che hanno il green pass rafforzato scaduto il periodo di quarantena dura 10 giorni;
- Per chi è stato vaccinato con una sola dose o con due dosi da meno di 14 giorni, la quarantena dura 10 giorni come per i non vaccinati e segue le stesse modalità.
Chi non è più tenuto a stare in quarantena
- vaccinati con la dose di richiamo;
- vaccinati con la seconda dose di vaccino Pfizer, Moderna o Astrazeneca da meno di 4 mesi;
- guariti e vaccinati con una dose di vaccino da meno di quattro mesi;
- guariti dal Covid da meno di quattro mesi.

Isolamento: cosa fare in caso di tampone positivo e sintomi
Ecco cosa si deve fare per poter nuovamente tornare ad avere contatti sociali:
- aspettare almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi;
- aver effettuato un test molecolare con esito negativo dopo almeno 3 giorni senza sintomi.
E’ bene sottolineare che come sintomi non vengono presi in considerazione la perdita di olfatto e la perdita di gusto, poiché possono avere una persistenza particolarmente prolungata nel tempo.
Per la Certificazione di avvenuta guarigione al momento sono esclusi:
- test sierologici
- test antigenici rapidi su saliva
- autotest rapidi
Isolamento: cosa fare con tampone positivo e assenza di sintomi
Gli asintomatici con tampone positivo possono ritornare alla propria vita sociale soltanto dopo:
- un periodo di isolamento fiduciario della durata di almeno 10 giorni dalla positivizzazione;
- un ulteriore tampone con risultato negativo.
Se vaccinati con 3 dosi (la cosiddetta dose booster) o con 2 dosi da meno di 120 giorni, l’isolamento viene ridotto a 7 giorni, sempre che:
- siano sempre stati asintomatici;
- risultino asintomatici da almeno 3 giorni;
- test molecolare o antigenico rapido negativo.